venerdì 21 marzo 2008

CRISI ALITALIA: UN AEROPORTO OGNI 50 KM.
ALTRO CHE MEZZOGIORNO SPRECONE

Fassino e Bersani, pur essendo uomini del nord, stavolta lo hanno detto a chiare lettere, abbandonando definitivamente il linguaggio del fair play e delle strategie trasversali: "i governi di centrodestra hanno preferito, negli anni in cui hanno governato l’Italia, l´anarchia aeroportuale".
Al Nord, infatti, c´è un aeroporto ogni 50 chilometri. Anni di politica “allegra” hanno provocato la situazione di crisi che oggi è sotto gli occhi di tutti. Come era possibile, dunque, fare un hub a Malpensa se ognuno ha continuato a salvaguardare e difendere il proprio interesse elettorale?
Quanto è costato all’Italia tutto questo? E quanto ha inciso questa politica spendacciona sulla grave crisi che ha colpito la nostra Compagnia di Bandiera?
Se per un attimo pensiamo che in Calabria non si riesce da anni a costruire l’aeroporto della Sibaritide, che realmente potrebbe rappresentare un vero e proprio volano di sviluppo per economia e turismo di questa martoriata regione, ben comprendiamo le ragioni per cui questo nostro Paese continui a viaggiare a velocità diverse.
Il dato incontestabile è che continuano ad esistere due Italie: una grassa ed opulenta, che riesce a nascondere e coprire tutte le sue “magagne” attraverso il controllo dei mezzi di informazione; l’altra povera e derelitta, sempre nel mirino di chi ha troppi interessi per “sputtanarla” e additarla ogni giorno come il regno della “ndrangheta e del malaffare.
Altro che “Rialzati Italia! Qui se c’è qualcuno che deve rialzarsi e scuotersi è un Mezzogiorno sonnolento e rassegnato, da troppo tempo vittima di uno strapotere economico di un nord-est sanguisuga e parassita, sempre pronto a buttar fango su noi meridionali e sulle nostre capacità, ampiamente apprezzate e riconosciute in tutto il mondo

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