Negli ultimi giorni della settimana i boatos che davano per certa la candidatura di Pino Gentile alla Provincia di Cosenza sono diventati sempre più flebili e lontani.
Evidentemente qualcosa si è inceppato nei meccanismi del Popolo delle Libertà.
Le divisioni interne su quello che dovrà essere il leader del partito di Berlusconi in Calabria cominciano a farsi sentire.
L’ex assessore regionale delle Giunte Nisticò e Chiaravalloti, dopo le continue insistenze del fratello senatore, interessato ad un incarico di Sottosegretario nel governo Berlusconi e pronto a candidare il figlio alla Regione, probabilmente ha fatto e rifatto meglio i conti ed ha capito che il rischio di perdere la sfida diretta con Mario Oliverio è davvero altissimo.
Lui, nato in uno dei più antichi quartieri del centro storico di Cosenza, il “mitico” Spirito Santo da cui proviene anche Nicola Adamo, lui che ha sempre combattuto per vincere, non ci sta proprio a dover rischiare di chiudere una carriera brillantissima con una sconfitta che potrebbe rivelarsi cocente.
“Pinuzzu”, come lo chiamano gli amici più intimi, è uno che conosce uomini e cose di questa terra ed ha sempre saputo intuire e sfruttare il momento e l’occasione favorevole.
Basti ricordare le ultime elezioni, quelle del 2005, in cui ha ottenuto 18.684 voti nelle liste di Forza Italia a Cosenza ed è stato il consigliere più votato in assoluto in Calabria, migliorando con più di quattro mila preferenze il risultato ottenuto nelle consultazioni di cinque anni prima.
Attualmente è capogruppo di Fi in Consiglio regionale. E’ nato il 15 gennaio 1944.
Ha 64 anni ed è più vecchio di 10 anni del suo possibile avversario.
È stato funzionario dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Cosenza, città di cui è stato anche sindaco.
Iscritto al PSI dal 1962 nelle liste di questo partito è stato eletto consigliere regionale nelle elezioni dell’85 ed ha ricoperto l’incarico di vice Presidente dell’Ufficio di Presidenza.
Riconfermato nel ’90, Gentile è stato rieletto nelle liste del PSI di Cosenza con 24.226 voti di preferenza. Nel corso della quinta legislatura è stato riconfermato per tre volte assessore alla Pubblica istruzione.
Nella sesta legislatura è stato eletto da indipendente nella lista del Pri e nel 1996 ha aderito a Forza Italia.
Nella seconda e nella terza Giunta-Nisticò, Gentile ha ricoperto l’incarico di assessore al Bilancio e di vice presidente prima e di assessore all’Industria poi.
Nella settima Legislatura stato riconfermato assessore nelle Giunte a guida Chiaravalloti con deleghe agli Enti locali nella prima Giunta, al Turismo nella seconda ed è stato assessore al Turismo e all’Industria nella terza.
Può, uno che ha alle spalle tanti incarichi e tanti successi, rischiare di perdere quella che forse potrebbe essere l’ultima battaglia della sua lunghissima carriera politica?
Pino e il suo entourage sanno che “correre” per la guida della Provincia non è come farlo per la Regione.
Il centrosinistra in provincia di Cosenza è troppo forte. Dal Tirreno alla Sila, dal Pollino allo Jonio sono tantissimi, infatti, i comuni amministrati da sindaci di centrosinistra ben radicati nelle loro comunità.
Oliverio, tra l’altro, ha governato bene ed è fortemente stimato dalle popolazioni sparse su tutto il territorio provinciale.
Non è facile sottrarre posizioni ad un consenso così diffuso e consolidato.
E poi ci sono troppi finti amici che mentre oggi fanno finta di sbracciarsi per la candidatura di Pino Gentile, non vedono l’ora di dar inizio a “fuoco amico” per togliersi definitivamente dai piedi un concorrente scomodo, scomodissimo.
La stessa Udc, che ha in Roberto Occhiuto uno degli esponenti più prestigiosi in Calabria ed in provincia di Cosenza, probabilmente non voterebbe mai uno che fu uno dei principali artefici del definitivo abbandono di Forza Italia da parte dello stesso Occhiuto.
Alla Regione, invece, potrebbe essere tutta un’altra musica.
I cosentini, tutti i cosentini, sia quelli di centrodestra che quelli di centrosinistra, non vedono l’ora di poter finalmente rivendicare la candidatura alla presidenza per un loro rappresentante.
Da troppo tempo questa provincia, che è la più grande e la più importante della Calabria, è stata penalizzata e tagliata fuori dalla guida del Governo regionale, a tutto vantaggio soprattutto delle province di Catanzaro e Reggio Calabria.
Questa potrebbe essere l’occasione giusta per smettere di litigare e far quadrato intorno ad un uomo che, per la sua lunga esperienza nei palazzi regionali, potrebbe offrire un contributo rilevante al rilancio della Calabria e, soprattutto, della provincia di Cosenza.
Una possibile guerra all’ultimo sangue potrebbe così trasformarsi in una pace tranquilla che potrebbe vedere riconfermato Oliverio alla presidenza della Provincia, Gentile eletto governatore della Calabria e Adamo (perché no?), al Parlamento Europeo! Senatori e parlamentari permettendo, s’intende!
Evidentemente qualcosa si è inceppato nei meccanismi del Popolo delle Libertà.
Le divisioni interne su quello che dovrà essere il leader del partito di Berlusconi in Calabria cominciano a farsi sentire.
L’ex assessore regionale delle Giunte Nisticò e Chiaravalloti, dopo le continue insistenze del fratello senatore, interessato ad un incarico di Sottosegretario nel governo Berlusconi e pronto a candidare il figlio alla Regione, probabilmente ha fatto e rifatto meglio i conti ed ha capito che il rischio di perdere la sfida diretta con Mario Oliverio è davvero altissimo.
Lui, nato in uno dei più antichi quartieri del centro storico di Cosenza, il “mitico” Spirito Santo da cui proviene anche Nicola Adamo, lui che ha sempre combattuto per vincere, non ci sta proprio a dover rischiare di chiudere una carriera brillantissima con una sconfitta che potrebbe rivelarsi cocente.
“Pinuzzu”, come lo chiamano gli amici più intimi, è uno che conosce uomini e cose di questa terra ed ha sempre saputo intuire e sfruttare il momento e l’occasione favorevole.
Basti ricordare le ultime elezioni, quelle del 2005, in cui ha ottenuto 18.684 voti nelle liste di Forza Italia a Cosenza ed è stato il consigliere più votato in assoluto in Calabria, migliorando con più di quattro mila preferenze il risultato ottenuto nelle consultazioni di cinque anni prima.
Attualmente è capogruppo di Fi in Consiglio regionale. E’ nato il 15 gennaio 1944.
Ha 64 anni ed è più vecchio di 10 anni del suo possibile avversario.
È stato funzionario dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Cosenza, città di cui è stato anche sindaco.
Iscritto al PSI dal 1962 nelle liste di questo partito è stato eletto consigliere regionale nelle elezioni dell’85 ed ha ricoperto l’incarico di vice Presidente dell’Ufficio di Presidenza.
Riconfermato nel ’90, Gentile è stato rieletto nelle liste del PSI di Cosenza con 24.226 voti di preferenza. Nel corso della quinta legislatura è stato riconfermato per tre volte assessore alla Pubblica istruzione.
Nella sesta legislatura è stato eletto da indipendente nella lista del Pri e nel 1996 ha aderito a Forza Italia.
Nella seconda e nella terza Giunta-Nisticò, Gentile ha ricoperto l’incarico di assessore al Bilancio e di vice presidente prima e di assessore all’Industria poi.
Nella settima Legislatura stato riconfermato assessore nelle Giunte a guida Chiaravalloti con deleghe agli Enti locali nella prima Giunta, al Turismo nella seconda ed è stato assessore al Turismo e all’Industria nella terza.
Può, uno che ha alle spalle tanti incarichi e tanti successi, rischiare di perdere quella che forse potrebbe essere l’ultima battaglia della sua lunghissima carriera politica?
Pino e il suo entourage sanno che “correre” per la guida della Provincia non è come farlo per la Regione.
Il centrosinistra in provincia di Cosenza è troppo forte. Dal Tirreno alla Sila, dal Pollino allo Jonio sono tantissimi, infatti, i comuni amministrati da sindaci di centrosinistra ben radicati nelle loro comunità.
Oliverio, tra l’altro, ha governato bene ed è fortemente stimato dalle popolazioni sparse su tutto il territorio provinciale.
Non è facile sottrarre posizioni ad un consenso così diffuso e consolidato.
E poi ci sono troppi finti amici che mentre oggi fanno finta di sbracciarsi per la candidatura di Pino Gentile, non vedono l’ora di dar inizio a “fuoco amico” per togliersi definitivamente dai piedi un concorrente scomodo, scomodissimo.
La stessa Udc, che ha in Roberto Occhiuto uno degli esponenti più prestigiosi in Calabria ed in provincia di Cosenza, probabilmente non voterebbe mai uno che fu uno dei principali artefici del definitivo abbandono di Forza Italia da parte dello stesso Occhiuto.
Alla Regione, invece, potrebbe essere tutta un’altra musica.
I cosentini, tutti i cosentini, sia quelli di centrodestra che quelli di centrosinistra, non vedono l’ora di poter finalmente rivendicare la candidatura alla presidenza per un loro rappresentante.
Da troppo tempo questa provincia, che è la più grande e la più importante della Calabria, è stata penalizzata e tagliata fuori dalla guida del Governo regionale, a tutto vantaggio soprattutto delle province di Catanzaro e Reggio Calabria.
Questa potrebbe essere l’occasione giusta per smettere di litigare e far quadrato intorno ad un uomo che, per la sua lunga esperienza nei palazzi regionali, potrebbe offrire un contributo rilevante al rilancio della Calabria e, soprattutto, della provincia di Cosenza.
Una possibile guerra all’ultimo sangue potrebbe così trasformarsi in una pace tranquilla che potrebbe vedere riconfermato Oliverio alla presidenza della Provincia, Gentile eletto governatore della Calabria e Adamo (perché no?), al Parlamento Europeo! Senatori e parlamentari permettendo, s’intende!
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