domenica 6 aprile 2008

LADRO A SEDICI ANNI PER ACQUISTARE ABITI GRIFFATI

Un ragazzo di sedici anni, incensurato e studente, avrebbe compiuto una serie di rapine in alcuni supermercati di Cosenza per acquistare dei capi di abbigliamento griffati.
Il giovane è stato identificato dagli agenti della squadra mobile ed affidato ai genitori, entrambi impiegati, che si sono dichiarati stupiti ed esterrefatti del coinvolgimento del figlio nelle rapine.
Non è il primo caso in cui un minorenne viene acciuffato ed accusato di aver compiuto atti di una certa gravità per “essere alla moda”.
Il mondo in cui viviamo, purtroppo, spinge i giovani a desiderare spesso l’impossibile e a far di tutto per ottenerlo.
La famiglia e la scuola dovrebbero essere i luoghi privilegiati in cui si trasmettono i valori dell’equilibrio ed in cui si impara a guadagnarsi le cose che si desiderano con onestà e con il sudore della propria fronte.
Purtroppo, però, spesso non è così.
I genitori lavorano e tante volte non hanno nemmeno il tempo di seguire i propri figli.
Tant’è che quando scoprono le malefatte è sempre troppo tardi.
E’ possibile continuare a vivere così?
E’ possibile vivere in una società che pensa solo a lavorare per vivere?
Non sarebbe, invece, meglio vivere per lavorare?
Francesco Dinapoli

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